Sacchetti ortofrutta

Sacchetti ortofrutta: si possono portare da casa, va bene anche la carta e il supermercato deve controllare! Ma non conviene al consumatore

Il Ministero della Salute il 4 gennaio 2018 annunciava la possibilità di portare da casa i sacchetti per fare la spesa al supermercato di frutta e verdura. Nella circolare precisava che i sacchetti  dovevano essere nuovi, monouso, compostabili e per alimenti. In quel frangente avevamo commentato con ironia la nota ministeriale, essendo praticamente impossibile per i consumatori pensare di acquistare questo tipo di sacchetti a un prezzo inferiore rispetto a quello proposto dai supermercati  le catene comprano decine di milioni di pezzi a 2 centesimi e poi li rivendono ai clienti sottocosto a 1- 2 centesimi). C’è da chiedersi quale sia la convenienza per i consumatori di portare sacchetti da casa non esistendo la possibilità di pagarli meno.

Il 29 marzo 2018 il Consiglio di Stato ha fornito un parere sulla circolare del Ministero della salute, che anziché chiarire la situazione aumenta la confusione.  Il testo conferma la tesi sostenuta dal Ministero quando dice che “è possibile per i consumatori utilizzare nei soli reparti di vendita a libero servizio (frutta e verdura) sacchetti monouso nuovi dagli stessi acquistati al di fuori degli esercizi commerciali, conformi alla normativa sui materiali a contatto con gli alimenti, senza che gli operatori del settore alimentare possano impedire tale facoltà né l’utilizzo di contenitori alternativi alle buste in plastica, comunque idonei a contenere alimenti quale frutta e verdura, autonomamente reperiti dal consumatore; non può  inoltre escludersi, alla luce della normativa vigente, che per talune tipologie di prodotto uno specifico contenitore non sia neppure necessario”.

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